Hai presente quando inizi una nuova abitudine, oppure quando vuoi lanciarti in qualcosa di nuovo che, se anche volevi tantissimo all’inizio, quando ti trovi poi lì lì per farlo ti viene una grande voglia di evitare e di continuare a fare quello che hai sempre fatto?
- Ma chi me lo fa fare?
- Ma secondo me non era quello che volevo davvero.
- Non ne ho proprio voglia.
- Lo faccio domani (il classico).
E se ti dicessi che la causa di ogni male è lei, la RESISTENZA MENTALE?
Ovviamente scherzo, non vogliamo un capro espiatorio per toglierci di dosso eventuali sensi di colpa (nel caso: scrollateli di dosso!) MA vogliamo capire un po’ meglio il perché di certi comportamenti così da poter agire di conseguenza.
E se non ci conosciamo, se non conosciamo alcuni meccanismi, tutto questo non è possibile.
Che cos’è la resistenza mentale
La resistenza mentale è un meccanismo di difesa da parte della nostra mente che cerca di rimanere nel suo stato di equilibrio.
Ora, l’equilibrio per la nostra mente (ma anche per il nostro corpo) equivale all’adattamento che ha proprio in questo momento:
ad esempio, se il tuo corpo ora si è abituato ad irrigidirsi durante un confronto, quello al momento è il suo “equilibrio”; se dovessi educarlo a reagire con calma (ad esempio regolando la risposta del sistema nervoso simpatico), probabilmente ti sentirai agitata.
Questo accadrebbe perché, per il tuo corpo, ora è lo stato di calma a rappresentare un “pericolo”, poiché al di fuori di ciò che conosce.
Per fortuna, attraverso la conoscenza, possiamo apportare questi cambiamenti e sapere già in anticipo che il corpo potrebbe avere quella determinata reazione e, nonostante ciò, sapere che è quella nuova pratica ad essere sana per noi nel lungo termine.
Ritornando alla mente, accade la stessa cosa: tutto ciò che è nuovo, o meglio, diverso dal solito, rappresenta una possibile minaccia.
E anche la nostra mente vuole tenerci sane e salve 😂
Eppure, allo stesso modo, dopo esserci ascoltate e aver capito cosa vogliamo davvero per noi stesse e per la nostra vita, se questa reazione di sopravvivenza automatica si attiva (e si attiva quasi sempre), attraverso la razionalità possiamo scegliere di fare comunque quella determinata cosa.
E quindi, ritornando alle espressioni iniziali che ho indicato, ecco le risposte:
- Ma chi me lo fa fare?
La te che lo aveva deciso quando si sentiva calma e centrata. - Ma secondo me non era quello che volevo davvero.
E’ quello che vuoi davvero ma ora devi andare oltre alla resistenza mentale e fare quel passo nuovo. - Non ne ho proprio voglia.
Non si tratta di voglia ma di evitare di fare quel passo nuovo (super minaccioso). - Lo faccio domani (il classico).
Non lo farai neanche domani perché si attiverà lo stesso meccanismo.
Come vincere la resistenza mentale
Lo sai, io non sono la coach dei “Buttati e basta!” o dei “Tanto andrà tutto bene”.
So che nella vita in generale e anche in queste piccole (grandi) scelte quotidiane si possono provare le più svariate emozioni scomode e infatti secondo me andrà così: sarà un po’ una rottura.
Non è sempre “bello” cambiare, non sempre si riesce a trovare quella congiunzione di cose che rende tutto super fluido.
Quello che fa la differenza nel percorso è fermarsi ogni volta che si vive questa resistenza e notarla.
E poi farsi domande tipo:
- Cosa sta succedendo?
- Perché sto reagendo così?
- Cosa voglio davvero?
- Come posso rendere più fluido e “a modo mio” questa nuova attività/abitudine?
La costanza in questa scomodità è tutto ciò che conta per cambiare.